Aspetti gestionali
Apertura dalle ore 07:45 alle ore 19.00 con flessibilità di modifica di orario, pre e post-scuola senza numero minimo da raggiungere per erogare il servizio.
Cucina interna e cuoco nella struttura. Preferenza, ove possibile, per prodotti biologici.
Calendario annuale in linea con le chiusure aziendali. Es. chiusura tra Natale e capodanno e apertura dal 2 gennaio. Nessuna chiusura a Pasqua. Apertura anticipata nell’ultima settimana di agosto.
Colloqui con il personale educativo ad ogni necessità e in orari flessibili.
Fornitura corredo nanna e materiale igienico sanitario.
La nostra proposta
Aspetti pedagogici ed educativi
Approccio
montessoriano
Nell’educazione Montessori la conoscenza non deve essere trasmessa attraverso le lezioni dell’insegnante, dove il bambino è forzato verso un’attività di ascolto dell’adulto.
L’apprendimento durante l’infanzia è un processo spontaneo e deve essere coltivato e accresciuto dall’adulto che accompagna il bambino, mai imposto. Questo obiettivo viene raggiunto attraverso tre punti chiave: l’ambiente, il materiale didattico, il ruolo dell’insegnante.
Gli ambienti sono studiati in modo che il materiale di sviluppo cognitivo sia liberamente fruibile al bambino. L’innata passione dei bambini verso la conoscenza è incoraggiata dal fatto che gli si concede l’opportunità di impegnarsi spontaneamente in varie attività, sotto la guida dell’insegnante.
L’ambiente è preparato per consentire ai bambini di diventare fisicamente indipendenti dagli adulti. Deve inoltre dare al bambino l’opportunità di scegliere cosa fare tra una serie di attività che sono adatte ai suoi bisogni.
Tra le molte attività strutturate che proponiamo al bambino nel corso della giornata, troviamo l’ampia scelta di vassoi montessoriani, ai quali il bambino si approccia in alcuni momenti definiti.
Il materiale messo a disposizione del bambino è un materiale di sviluppo cognitivo, multisensoriale e di autocorrezione. Ogni attività proposta attraverso i vassoi montessoriani ha uno scopo cognitivo specifico, ma è anche strutturata per preparare la mente del bambino ad attività successive di maggiore complessità.
L’insegnante organizza le attività, disponendole con cura e scegliendo quelle più idonee ai bambini, in base all’età e alle loro competenze.
Nelle aule Montessori non troverete mai una cattedra o una lavagna, perché l’apprendimento è veicolato da tutto l’ambiente e l’insegnante occupa un posto, né fisso, né dominante. Mostra l’esatto utilizzo del materiale didattico scelto dal bambino, lo coinvolge nelle attività, registra con cura e affetto i progressi compiuti e lo incoraggia nel suo percorso.
Bilinguismo
Nella scuola dell’infanzia è assicurato il bilinguismo grazie alla costante presenza di un teacher madrelingua anglofona.
L’apprendimento della seconda lingua si fonda su un processo naturale, lo stesso che porta il bambino all’apprendimento della lingua madre. La teacher di inglese segue il bambino nelle attività di cura, di sé o dell’ambiente (come andare in bagno, riordinare i giochi, apparecchiare la tavola), nelle attività creative, in quelle motorie, nei giochi all’aperto. Affianca inoltre l’insegnante principale nello sviluppo dello specifico progetto didattico annuale, rivolgendosi ai bambini nella lingua inglese. In aggiunta, propone momenti di didattica più strutturata a piccoli gruppi, attraverso l’ausilio di materiale specifico con il quale la teacher consolida le diverse aree di apprendimento.
Al nido è proposto un primo approccio alla lingua inglese attraverso interventi quotidiani che la teacher veicola con libri, canzoni e materiali che attraggono l’innata curiosità del bambino.
Outdoor
education
Secondo Maria Montessori, tra gli ambiti di vitale importanza nella formazione del bambino vi erano le esperienze nella natura.
Al nido e scuola Santa Rita abbiamo il privilegio di godere di un grande parco dove possiamo trascorrere molto tempo in totale sicurezza.
Abbiamo da subito provveduto ad allestire un piccolo orto, destinato ad arricchirsi sempre di più. Consideriamo il parco una naturale estensione delle molte aule didattiche e degli atelier indoor. Utilizziamo lo spazio esterno per pranzare, per dipingere, per coltivare ortaggi, passeggiare osservando i diversi tipi di foglie, rami e persino funghi. Cerchiamo di scovare gli scoiattoli e i leprotti che vi abitano. Ci sediamo sul prato ad ascoltare la lettura di un bel libro e ci sdraiamo a prendere il sole.
Progetto
educativo annuale
Ogni anno, sia al nido che alla scuola dell’infanzia, proponiamo ai bambini uno specifico tema. Il progetto offerto è l’occasione per vivere esperienze plurisensorali che abbracciano svariati campi di esperienza e accompagnano i bambini nell’apprendimento di nuove competenze.
Testo Narrativo
Al nido e scuola Santa Rita attribuiamo molta importanza alla lettura di albi illustrati e di testi narrativi. Proponiamo un’accurata selezione di testi per l’infanzia, che vengono offerti al bambino, sia in italiano che in lingua inglese. Il bambino ne può fruire in autonomia, impara ad averne rispetto e a riporli con cura nella libreria.
Quando i momenti di lettura sono strutturati e di gruppo, a seguito del racconto incoraggiamo una rielaborazione grafico pittorica ad opera del bambino.
Altre volte, esercitiamo la costruzione di un racconto, quando l’albo ha solo illustrazioni ed è privo di testo.
Altre volte ancora, un lavoro di restituzione verbale sulle emozioni vissute. In questo modo i bambini imparano ad argomentare i propri pensieri e ad esporli a voce alta davanti ai compagni.
Approccio
al suono
I bambini hanno a disposizione una stanza della musica con diversi strumenti musicali, tra cui un pianoforte.
L’approccio al suono si articola in diversi tipi di proposte che vanno dall’educazione all’ascolto, fino ad atelier di musica ritmica-corporea.
Riutilizzo creativo
e tinkering
Nelle nostre aule non troverete una vasta offerta di giocattoli, bensì un ricco assortimento di materiali. Ampia è la proposta di materiali di recupero, organizzati in una vera e propria materialoteca.
In questo modo i bambini possono cimentarsi creando delle vere e proprie installazioni, seguendo la libera fantasia o un tema suggerito dall’adulto. E’ così che cilindri di cartone, spugne, tappi di sughero e stoffe vengono trasformati in un bosco. Teli, conchiglie, scatole di cartone, nel mare pieno di barche e di pesci.
L’utilizzo creativo dei materiali di recupero offre al bambino una serie infinita di possibilità ed esercita uno sguardo aperto: ogni cosa può essere altro da ciò che appare.
Attraverso questi materiali lavoriamo anche sulla matematica ed insiemistica, sulle classificazioni e seriazioni.
Prerequisiti
Vado alla scuola primaria
Con i bambini dell’ultimo anno della scuola dell’infanzia portiamo avanti uno specifico lavoro sui prerequisiti di letto-scrittura e calcolo.
Il lavoro sui prerequisiti è svolto attraverso i molti materiali di sviluppo, tra i quali i vassoi montessoriani.
Ogni anno viene adottato un testo come ulteriore strumento di aiuto, per esercitare e monitorare le competenze acquisite nel corso delle varie attività.
Al termine dell’anno educativo le insegnanti redigono un portfolio delle competenze, che accompagnerà il bambino alla scuola primaria.
Atelier di cucina
Maria Montessori ha concentrato gran parte delle sue osservazioni intorno al bambino capace di occuparsi delle attività domestiche. Sbucciare un uovo, pelare una carota, spremere un’arancia, versare l’acqua da una brocca di vetro, sono tutte attività che esercitato enormemente la manualità fine del bambino e sono funzionali allo sviluppo di autonomie e competenze.
La partecipazione alla preparazione del pranzo è anche la base per promuovere una sana educazione alimentare e favorisce nel bambino la curiosità verso nuovi sapori.
Dal segno al disegno:
Competenza grafico pittorica
Favoriamo lo sviluppo della competenza grafico pittorica nel bambino attraverso la proposta continua di svariate tecniche. Il bambino sperimenta la pittura con rulli, pennelli, spruzzini, spugne, stampi realizzati con materiali naturali. Molti sono gli esercizi grafo-motori che guidano il bambino nel controllo e nell’affinamento del segno grafico, che lo porta a scrivere le lettere dell’alfabeto con sempre maggiore appropriatezza ed a colorare all’interno di contorni definiti con un tratto grafico sempre più sicuro e preciso.
La psicomotricità
al nido
Il bambino nei primi tre anni di vita apprende principalmente attraverso il corpo e il movimento che, se vissuti in modo sereno e comunicativo, lo portano alla strutturazione armonica della personalità.
La psicomotricità offre al bambino la possibilità di sperimentare il proprio corpo, di conoscerlo, di usarlo quale mezzo di relazione con il mondo e di fare riferimento al proprio corpo nell’organizzazione dello spazio e del tempo attraverso il gioco senso-motorio, pre-simbolico e di costruzione. La psicomotricità al nido ha come obiettivi:
- la sperimentazione e l’esplorazione dello spazio di gioco senso-motorio e delle diverse possibilità di movimento (salire, scendere, saltare, correre, rotolare, strisciare, perdere e riconquistare l’equilibrio, scivolare, entrare dentro…)
- la scoperta dei materiali psicomotori (teli, corde, tubi, cerchi, scatoloni…) e delle diverse possibilità d’uso (dalla scoperta senso motoria, all’uso pre-simbolico – narrativo)
- la costruzione di una relazione positiva con l’adulto, giocata nel piacere del movimento
- il riconoscimento degli altri bambini come risorsa per costruire e giocare insieme
In sintesi, l’esperienza psicomotoria, di “gioco con il corpo”, si svolge principalmente attorno ad alcuni temi centrali per l’evoluzione del bambino: il piacere senso-motorio, la presenza e l’assenza, la separazione e il ritrovamento, l’unità del corpo e l’affermazione di Sé.
La prima ed importante azione di educazione psicomotoria parte dal corpo e dalle sue cure e da essi si estende verso forme di gioco che hanno come protagonista il corpo e la sua espressività giocati in umo spazio preparato dall’adulto con dei materiali che favoriscano nel bambino l’esplorazione delle proprie potenzialità corporee verso forme di gioco pre-simbolico (apparire – scomparire, riempire – vuotare, mettere dentro e fuori fino ai giochi di nidificazione (casette, angoli, tunnel …). Sono altresì importanti i momenti di gioco vissuti per unire, costruire, classificare ovvero tutti i giochi in cui, unitamente al corpo, sono impegnate le capacità cognitive, intellettive e percettive.
La psicomotricità
alla scuola
dell’infanzia
I giochi senso-motori e simbolici sono tipici dei bambini della scuola dell’infanzia. Il corpo, dai 3 ai 6 anni resta ancora una fonte indiscussa di apprendimento e partendo da esso, i bambini danno vita ad idee e proposte a carattere simbolico, con vere e proprie narrazioni e costruzioni non solo individuali ma anche in gruppo.
I bambini passano dal movimento come puro piacere sensomotorio (salire, scendere, saltare, correre, rotolare, strisciare, perdere e riconquistare l’equilibrio, scivolare, entrare dentro…) a momenti di rappresentazione ovvero una messa in scena pratica, di idee, emozioni e agiti attraverso i materiali a loro disposizione. Il gioco simbolico è il comune gioco, molto frequente in tutti i bambini, del famoso: facciamo finta di…
Ciò comporta un livello di maturazione psichica più elevato e questa modalità di gioco si presenta stabilmente affermata nel terzo anno di vita ed è caratteristica poi di tutta l’infanzia. I temi più comuni usati dai bambini nel gioco simbolico sono: la casa, le armi, i mezzi di trasporto, i giochi di ruolo.
È frequente vedere i bambini impegnati in momenti di costruzione comune a piccoli gruppi, con scatoloni, teli, corde, teli, cerchi, tubi…, a seguito di precisi vissuti emotivi o desideri come costruire una casa, una città, una nave, un passaggio segreto… fino alla fase conclusiva del gioco che prevede la verbalizzazione e il disegno dell’esperienza vissuta.
Gli obiettivi del gioco psicomotorio alla scuola dell’infanzia abbracciano diversi ambiti di sviluppo:
- in relazione al corpo: padronanza dello schema corporeo, controllo posturale, sviluppo del tono muscolare e di una adeguata gestualità che accompagna l’azione;
- in relazione allo spazio: sapersi collocare spazialmente rispetto a precise consegne, muoversi nello spazio a disposizione riconoscendone le caratteristiche;
- in relazione al tempo: riconoscere i diversi momenti di avvio e chiusura del gioco, i momenti di attività e quelli di riposo, vivere l’attesa e il rispetto del turno
- in relazione ai materiali: utilizzare i materiali a disposizione per lo sviluppo di significati diversi
- in relazione agli altri: stabilire rapporti di gioco costruttivo con gli altri bambini, avere rispetto reciproco e assumere diversi ruoli nel gioco, essere in grado di esprimere i propri bisogni e sentimenti attraverso segnali verbali e non verbali, acquisire la capacità di esprimere ciò che si sente o ci di cui si ha bisogno al momento opportuno, essere in grado di opporsi, collaborare, … a seconda della situazione.
- in relazione al linguaggio: utilizzare un linguaggio adeguato alla propria età, utilizzare diverse forme di espressione e di rappresentazione.